Viaggio nel tempo, questa settimana, per “Economia per tutti”
Tutto è economia, è il nostro mantra, l’economia è ovunque.
Anche nella letteratura, quindi. Ma c’è stato un periodo, ed un genere letterario, in cui l’economia ha fatto davvero prepotentemente capolino nelle opere letterarie.
Forse pochi se ne sono accorti, anche tra quanti lo hanno bazzicato con autentico godimento, ma il grande romanzo ottocentesco è letteralmente pieno di… soldi. Sì di soldi, di denaro per la prima volta protagonista di una circolazione di massa. Unna novità scioccante per i grandi scrittori dell’epoca che avvertono il bisogno di inserire nei loro arazzi del tempo il racconto persino minuzioso dell’irrompere di questo nuovo personaggio della commedia umana.
E’ il tema al centro de “Il borsellino di Madame Bovary”, l’ultimo, originalissimo libro di Giorgio Tacconi, ospite della nostra chiacchierata settimanale.
Il romanzo ottocentesco, ci racconta Tacconi, è pieno di denaro, ma soprattutto di prezzi. E’ questa la vera rivoluzione introdotta dall’arrivo in scena del denaro che soppianta da un lato la ricchezza astratta ed eterea della nobiltà dell’ancien regime e, dall’altro, la stentata miseria del baratto. Con il denaro si standardizza il valore delle cose e lo si fissa appunto nei prezzi. E nelle loro variazioni: dice qualcosa il termine inflazione?
Con intrigante capacità affabulatoria, Tacconi ci conduce quindi nel racconto, a tratti anche moto divertente, di questa attenzione, quasi morbosa, dei grandi romanzieri ottocenteschi per il denaro, i prezzi, persino la tecnica bancaria.
Da Flaubert a Balzac, da Guy de Maupassant a Hugo, da Gògol al nostro Verga, il rapporto dei personaggi con il denaro, spinto talora fino al dettaglio della loro lista della spesa, diventa chiave di lettura fondamentale della società, motore universale di azioni e relazioni umane. Tanto più in un’epoca nella quale unico, fondamentale scopo della vita delle persone è sopravvivere alla modernità, diventare rispettabili, vivere di rendita.
Un’epoca, soprattutto, che vede la nascita di un nuovo, grande soggetto sociale che sarà centrale fino ai nostri giorni e la cui progressiva erosione apre oggi scenari sconosciuti: la classe media, la borghesia.
Una puntata tutta da ascoltare. O da leggere?
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