Interessante il caso della compagnia giapponese! Ti lascio un altro pezzo sul Giappone, peraltro più generale credo: i giovani sono in generale gli imprenditori più azzardati, cioè quelli che fanno i progetti che faranno una differenza. In Giappone si parla dei decenni persi (1990-2010) quando il tasso degli imprenditori e in caduta libera. Cioè praticamente c’è un link tra demografia e tasso d’innovazione e dunque produttività aggregata che non ho visto prima. Lo descrive bene questo https://www.nber.org/papers/w20506
A me e' venuta in mente una riflessione sulla minore disponibilita' di giovani nel mondo del lavoro, solo un'idea non l'ho approfondita.
Mi sono detto che in una societa' che invecchia, i lavori ben retribuiti diminuiscono molto meno rapidamente della disponibilta' di giovani che possono volerli compiere.
Certi lavori come medici o altri professionisti( giusto degli esempi), saranno necessari in numero stabile per un tempo lungo a sufficienza da permettere ad un gran numero di giovani di trovare occupazioni mediamente migliori delle generazioni precedenti che progressivamente lasceranno posti liberi. Qua ci sarebbero da fare i conti ma se aumentano i vecchi e diminuiscono i giovani.. in piu' c'e' anche il discorso delle eredita' che anche quelle cominceranno ad piramidificarsi.
Insomma nuovi giovani tutti gran signori a patto che siano preparati per cogliere le occasioni.
Interessante il caso della compagnia giapponese! Ti lascio un altro pezzo sul Giappone, peraltro più generale credo: i giovani sono in generale gli imprenditori più azzardati, cioè quelli che fanno i progetti che faranno una differenza. In Giappone si parla dei decenni persi (1990-2010) quando il tasso degli imprenditori e in caduta libera. Cioè praticamente c’è un link tra demografia e tasso d’innovazione e dunque produttività aggregata che non ho visto prima. Lo descrive bene questo https://www.nber.org/papers/w20506
A me e' venuta in mente una riflessione sulla minore disponibilita' di giovani nel mondo del lavoro, solo un'idea non l'ho approfondita.
Mi sono detto che in una societa' che invecchia, i lavori ben retribuiti diminuiscono molto meno rapidamente della disponibilta' di giovani che possono volerli compiere.
Certi lavori come medici o altri professionisti( giusto degli esempi), saranno necessari in numero stabile per un tempo lungo a sufficienza da permettere ad un gran numero di giovani di trovare occupazioni mediamente migliori delle generazioni precedenti che progressivamente lasceranno posti liberi. Qua ci sarebbero da fare i conti ma se aumentano i vecchi e diminuiscono i giovani.. in piu' c'e' anche il discorso delle eredita' che anche quelle cominceranno ad piramidificarsi.
Insomma nuovi giovani tutti gran signori a patto che siano preparati per cogliere le occasioni.