È chiaro che la qualità delle risposte della AI dipenda dalla profondità delle domande.
Alla fine diventa un dialogo con sé stessi, un modo per tirare fuori risposte dalla nostra stessa capacità di porci le domande giuste.
Riguardo alla scrittura di codice, riesce a funzionare relativamente bene con python che ha dalla sua una montagna di librerie e di lavoro prefabbricato; per la stessa natura del linguaggio di programmazione si riesce ad assemblare il lavoro precedente risparmiando un mare di tempo..
Ma il contenuto di partenza continua ad essere le idee e le intuizioni umane.
Una puntata davvero bella! Io sto scrivendo una tesi sulla deontologia del giornalismo online, e uno dei punti che toccherò sarà l’AI. L’impressione che ho è che la maggior parte dei giornalisti non la capiscano, e troppi la temano. Mi sembra assurdo, considerando che è qualcosa che “semplicemente” usa il linguaggio in modo intelligente… che è esattamente quello che dovrebbe fare un giornalista (e quindi conoscendo questo ambito, dovrebbe essere meno soggetto alla costruzione del mito dell’AI. E invece!)
Bellissima puntata.
È chiaro che la qualità delle risposte della AI dipenda dalla profondità delle domande.
Alla fine diventa un dialogo con sé stessi, un modo per tirare fuori risposte dalla nostra stessa capacità di porci le domande giuste.
Riguardo alla scrittura di codice, riesce a funzionare relativamente bene con python che ha dalla sua una montagna di librerie e di lavoro prefabbricato; per la stessa natura del linguaggio di programmazione si riesce ad assemblare il lavoro precedente risparmiando un mare di tempo..
Ma il contenuto di partenza continua ad essere le idee e le intuizioni umane.
Una puntata davvero bella! Io sto scrivendo una tesi sulla deontologia del giornalismo online, e uno dei punti che toccherò sarà l’AI. L’impressione che ho è che la maggior parte dei giornalisti non la capiscano, e troppi la temano. Mi sembra assurdo, considerando che è qualcosa che “semplicemente” usa il linguaggio in modo intelligente… che è esattamente quello che dovrebbe fare un giornalista (e quindi conoscendo questo ambito, dovrebbe essere meno soggetto alla costruzione del mito dell’AI. E invece!)