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Ho ascoltato il podcast col professor Lanzieri. Molto interessante.

Io sono dell'idea che sotto sotto l'antioccidentalismo abbia una natura molto più meschina. Semplice ricerca di visibilità in un contesto in cui è ormai molto facile prendersela, come aveva preconizzato Warhol. È lo stesso meccanismo che accomuna no vax, pro putin, complottisti e che aiuta a credersi migliori degli altri. E guarda caso ha finito per far convergere estrema sinistra ed estrema destra alle ultime politiche italiane. Una occasione di riscatto per anime mediocri che erano tali anche negli anni 80 e 90 ma che allora nn avevano tik tok. Oltretutto all'epoca alle manifestazioni ci andavo anche io, a cavallo tra anni 90 e 2000 e sinceramente il sottofondo antioccidentale era sempre quello così come la pochezza delle idee che ha generato quell'aborto che oggi in Italia chiamiamo sinistra.

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Gran numero, e soprattutto grande chiacchierata con il professor Lanzieri. Verrebbe da dire, parafrasando Wigner a proposito della matematica, che l'efficacia della libertà nel produrre innovazione è "irragionevole". Il dirigiamo promette l'efficienza della scala, che però senza adattabilità e senza competizione meritocratica tra idee diverse (libertà di parola), si rivela un gigante dai piedi di argilla.

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Ho letto che la Cina è al primo posto per paper pubblicati argomento AI, che però si concentrano sull'utilizzo nel riconoscimento facciale (cmq da verificare).

Detto questo è palese l'atteggiamento cinese mirato tutto allo sfruttamento piuttosto che alla collaborazione. Sarà anche un problema linguistico come da Ipotesi di Sapir-Whorf, fatto sta che una integrazione col resto del mondo appare difficile. Ci aveva provato Hollywood negli scorsi anni 10 con le immancabili quote gialle nei cast e nelle sceneggiature (a proposito della ipotesi di cui sopra, quelle in Arrival hanno rischiato di rovinare un bel film), ma ci hanno rinunciato presto.

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