La settimana dell'Alieno #45
Rassegna delle notizie economico-finanziarie del 22-26 aprile 2024
Tip Tap sui tassi
Di riduzione in riduzione, sulle aspettative dei tagli dei tassi, siamo giunti a qualcosa che solo poche settimane fa sembrava quasi impossibile: gli investitori iniziano a considerare l’ipotesi di un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti: i mercati delle opzioni indicano una probabilità del 20% che la Federal Reserve aumenti i tassi entro la fine del 2024.
Lo scenario più probabile, secondo gli operatori, rimane che la Fed tagli i tassi una o due volte. Ma l’inserimento di questa ipotesi rappresenta un'inversione di tendenza rispetto alle convinzioni che a partire da novembre scorso hanno pervaso tutti, cioé che il picco dei tassi fosse stato raggiunto e ci fosse da pensare solo a quando e di quanto i tassi sarebbero scesi.
Il “colpevole” è l’andamento dell’economia, anche se la lettura più recente del PIL americano è risultata deludente, con una crescita annualizzata di solo 1,6%) a cui si aggiunge un'inflazione in ripresa (3,7% il dato pubblicato giovedì).
La riunione della Fed programmata per il 12 giugno prossimo si prospetta carica di incertezza, e il suo esito si riverbererà sui mercati.
Curare i sintomi per non badare alla malattia
La Cina punta sul settore manifatturiero per rilanciare l'economia. Nel primo trimestre dell'anno, il settore manifatturiero ha registrato una crescita migliore del previsto e il PIL è risultato più forte delle attese, grazie alla crescita delle esportazioni cinesi e agli investimenti nel settore manifatturiero.
Questo dimostra che l'impegno di Xi Jinping a favore del settore manifatturiero, come modo per compensare l'enorme rallentamento del settore immobiliare cinese, sta iniziando a impattare nei dati economici.
Se si osservano i dati relativi al credito, invece di confluire nel settore immobiliare, gran parte del credito (che viene dalle banche statali) sta ora confluendo nel settore manifatturiero. L’ordine dei vertici è di perseguire quello che chiamano "sviluppo di alta qualità". In particolare nei prodotti per la transizione energetica: i veicoli elettrici, i pannelli solari, l'energia eolica, le batterie, tutti questi tipi di prodotti.
Pechino fa il volto amico sostenendo che i suoi prodotti più economici aiutano a risolvere il problema dell'inflazione in Occidente e contribuiscono alla transizione ecologica. Ma in Europa e negli Stati Uniti si teme che questa sovraccapacità porti al dumping dei prodotti e punti a mettere fuori mercato le aziende occidentali.
Tesla, ad esempio, riporta i risultati peggiori da sette anni a questa parte proprio perché coinvolta in una corsa a ribasso sui prezzi dei veicoli elettrici che si sta rivelando devastante, e tutta guidata dall’oversupply garantita dai produttori cinesi.
In Europa, si riscopre ogni giorno di più un prurito protezionista quando si parla di auto: i veicoli elettrici provenienti dalla Cina che entrano in Europa sono accusati di essere fortemente sovvenzionati e pertanto andrebbero colpiti con dazi più alti.
Sembra inevitabile che quest'anno sarà un grande anno di tensioni commerciali, intrecciate con quelle geopolitiche:
“La Cina è ora il principale fornitore di complessi militari della Russia. Vediamo la Cina condividere macchine utensili, semiconduttori e altri beni a duplice uso che hanno aiutato la Russia a ricostruire la sua industria della Difesa.
La Cina non può avere relazioni positive e amichevoli con i paesi europei, e allo stesso tempo alimentare la più grande minaccia alla sicurezza europea dalla fine della Guerra Fredda"
ha affermato il segretario di Stato americano Antony Blinken dopo la riunione del G7.
Quanto all’economia cinese le industrie della transizione ecologica non sono abbastanza grandi per compensare la perdita di un settore enorme come quello immobiliare, che era un terzo del PIL cinese. Ma ovviamente ogni contributo è utile.
Per il governo cinese la manifattura e le esportazioni sono una cosa facile a cui rivolgersi quando ha bisogno di ottenere rapidamente la crescita. Ma la grande domanda è: l'attuale strategia di Pechino è quella giusta per ottenere il ripristino della fiducia dei consumatori? Perché è a loro che devi rivolgerti se vuoi riequilibrare un’economia già fortemente sbilanciata verso la produzione. Ne parlavamo già 21 “settimane” fa:
UBS ha alzato le proprie raccomandazioni sulle azioni cinesi, suggerendo di sovrappesarle nei portafogli visti i recenti risultati sugli utili, mentre gli USA si preparano a introdurre nuove sanzioni, questa volta verso le banche cinesi, per tagliarle fuori dal sistema finanziario globale, in conseguenza delle osservazioni riportate da Blinken sul ruolo della Cina nel supporto militare alla Russia.
Metallo rovente, conseguenze
Il London Metal Exchange sta imponendo nuove regole per la movimentazione del metallo nella sua rete di magazzini, prendendo di mira una lucrosa e complessa opportunità di trading emersa dopo l'imposizione di sanzioni sul metallo russo di cui parlavamo la scorsa settimana.
E’ nata infatti la pratica del ritiro del metallo russo depositato sull'LME per rivenderlo sotto una nuova classificazione (tipo2), con il risultato che le scorte di alluminio disponibili al LME sono scese al livello più basso degli ultimi 25 anni, provocando una ascesa dei prezzi dell’alluminio del 20% in un paio di settimane.
Le nuove regole puntano a ridimensionare il fenomeno, rifiutandosi di autorizzare le richieste di riconsegna del metallo in specifici casi.
Nel frattempo sarebbe in arrivo l'ennesima operazione di acquisizione nel settore, in formato XXL: la più grande azienda mineraria del mondo, BHP Billiton, che l'anno scorso si era già comprata OZ Minerals, lancia un'offerta per le azioni di uno dei suoi principali competitor, Anglo American, un'azienda che capitalizza 34 miliardi$ e che è proprietaria delle più grandi miniere di rame in Cile e Perù, oltre che delle miniere di diamanti De Beers. L’operazione farebbe di BHP il più grande produttore di rame al mondo, ma Anglo American ha rigettato l’offerta giudicandola non congrua. Non è escluso che altri colossi (Rio Tinto, Vale, Glencore) partecipino ad un’asta, in un settore che, per gli investitori, sta diventando sempre più allettante:
Su molti, se non tutti, i metalli è attesa una rilevante crescita della domanda, nei prossimi anni, come conseguenza di tanti accadimenti e determinazioni (reshoring, transizione energetica, elettrificazione, spesa militare). A questo atteso aumento della domanda si abbina una restrizione nell'offerta, sia nel senso del numero di player, che vanno verso fusioni e acquisizioni reciproche, sia per il calo di produttività delle miniere esistenti, sia per la carenza di miniere in funzione visto che non conviene a nessuno affrontare le spese per una nuova miniera. Di solito questa combinazione di fattori esercita effetti sui prezzi…
UE e Cina, tensioni in crescita
L'Unione Europea ha fatto irruzione negli uffici di un'azienda cinese in Polonia e nei Paesi Bassi. Nuctech produce scanner per la sicurezza dei bagagli negli aeroporti ed è di proprietà del governo cinese. Bruxelles sta indagando sull'azienda per violazione delle norme sugli aiuti di Stato. La vicenda rischia di infiammare le tensioni commerciali tra la Cina e l'UE.
È la prima volta che viene fatta un'incursione in un'azienda straniera in base a queste regole, che consentono di indagare su aziende che si ritiene ricevano sussidi ingiusti da governi stranieri. La convinzione è che Nuctech stia beneficiando di sovvenzioni da parte del governo cinese e di banche cinesi che non sarebbero consentite dalle leggi dell'UE e che altre aziende europee non potrebbero ottenere dai propri governi. Quindi, secondo loro, grazie a queste sovvenzioni, Nuctech è in grado di operare a un livello di prezzo che le aziende dell'UE non sono in grado di praticare, e quindi questo distorce il mercato.
Il ministero del Commercio cinese ha dichiarato: “prenderemo tutte le misure necessarie per salvaguardare con determinazione i diritti e gli interessi legittimi delle imprese cinesi” e ha definito l'indagine su Nuctech protezionistica, rendendo al contempo meno attraente l'ambiente commerciale dell'UE. La Camera di commercio dell'UE ha affermato che l'UE sta utilizzando questo tipo di strumenti per cercare di reprimere le imprese cinesi.
Ci sono state campagne da parte dei legislatori europei per non comprare questi scanner, per non usarli negli aeroporti, in quanto prodotti cinesi. Non sappiamo dove vanno a finire le informazioni. E per motivi di sicurezza nazionale, non dovremmo usarli. Alcuni Paesi ne hanno vietato l'uso. La Lituania nell'UE, il Canada è un altro. Ma ora la UE ha affrontato Nuctech su una piattaforma anti-sussidi, piuttosto che sulla sicurezza nazionale.
Si tratta di una delle tante misure con cui Bruxelles sta reagendo in maniera più dura a Pechino e a quelle che considera pratiche commerciali sleali. Negli ultimi mesi, abbiamo assistito all'avvio di un'indagine su un produttore cinese di treni per l'uso di sussidi sleali e a un'indagine per stabilire se la Cina stia usando la sovraccapacità dei veicoli elettrici per scardinare il mercato europeo dell'auto. C'è stata una lunga battaglia sui pannelli solari e altri prodotti per i quali gli europei sostengono che la Cina non sta giocando in modo corretto e che sta riversando questi prodotti sui nostri mercati, sovvenzionandoli ingiustamente.
La Cina è il più importante partner commerciale dell'UE e, nonostante le tensioni geopolitiche che abbiamo visto negli ultimi anni, entrambe le parti hanno cercato di proteggere questa relazione. Olaf Scholtz, il cancelliere tedesco, si è recato in Cina la scorsa settimana e Xi Jinping dovrebbe recarsi a Parigi il mese prossimo in visita di Stato al presidente Emmanuel Macron. Vedremo sorrisi più tirati.
Il flop di Tesla e di META
Tesla ha pubblicato il rapporto trimestrale sugli utili, registrando un calo del 9% dei ricavi. Si è trattato del primo calo trimestrale su base annua dall'inizio del 2020. La motivazione addotta sarebbero le difficoltà di produzione a causa dei disagi nell'approvvigionamento (in particolare nello stabilimento di Berlino), ma il cash flow negativo deriva da una crescita dell'inventario quindi il problema non è la produzione ma le vendite.
Il mercato EV cresce, mentre Tesla no, è alle prese con un rallentamento delle consegne di veicoli. Di conseguenza, ha dovuto ridurre i prezzi. All'inizio del mese Tesla ha annunciato che avrebbe tagliato più del 10% della sua forza lavoro.
Ma nonostante le cattive notizie, le azioni di Tesla sono balzate di oltre il 10% nelle contrattazioni after-hours (Ancorché segnino -40% da inizio anno). Questo perché l'azienda ha colto l'occasione per annunciare che sta accelerando il lancio di modelli più economici, e ha insistito molto sul lancio di robotaxi (taxi a guida autonoma).
I ricavi di META, invece, sono aumentati di oltre il 25% nel primo trimestre, battendo le aspettative, ma ciò non è bastato a impressionare Wall Street perché l'azienda di social media ha dovuto mettere in conto più spese del previsto per il 2024 (di cui buona parte per il “metaverso") e ha tagliato le stime di fatturato per il secondo trimestre scivolando in borsa del 19%.
Zuckerberg ha sottolineato che l'azienda ha avuto successo ogni volta che si è rinnovata e può farlo di nuovo con l'intelligenza artificiale, anche se potrebbero volerci anni. "Storicamente", ha detto, "costruire nuove esperienze nelle nostre app è stato un ottimo investimento a lungo termine per noi e per gli investitori che ci hanno seguito".
A rendere le cose più difficili per Zuckerberg c'è il fatto che, sebbene il suo curriculum sia buono, c'è un problema persistente con il "metaverso", una scommessa che ha mostrato solo segni minimi, allo stesso modo la AI potrebbe non riuscire a restituire ritorni sufficienti. L'anno scorso, l'unità Reality Labs dell'azienda ha perso 16,1 miliardi $. Nel primo trimestre di quest'anno ha perso altri 3,9 miliardi $. "Dobbiamo trovare modi migliori per articolare il valore dei Reality Labs”, ha detto.
Zuckerberg ha comunque lanciato alcuni spunti: circa il 30% dei contenuti consigliati su Facebook è ora guidato dall'intelligenza artificiale, così come più della metà di ciò che la gente vede su Instagram. Con ricadute positive sul coinvolgimento degli utenti e, di conseguenza, per gli annunci pubblicitari.
Microsoft e Google ancora al top
Microsoft e Alphabet (la capogruppo di Google) hanno pubblicato relazioni sugli utili con una crescita, per entrambi, di circa il 15%, battendo le aspettative.
Alphabet ha anche annunciato il suo primo dividendo in assoluto.
Tutti gli occhi sono puntati su queste grandi aziende tecnologiche per vedere se i loro investimenti nell'intelligenza artificiale stanno dando i loro frutti.
Gli investitori sono soddisfatti di Microsoft e Alphabet e i loro titoli sono saliti, pur con un aumento di spesa per l'intelligenza artificiale nell'ultimo trimestre: da un lato Microsoft aveva già preannunciato a gennaio questa maggiore spesa, dall'altro il margine operativo di Alphabet è aumentato rispetto a un anno fa.
QE in Cina?
Il ministro delle finanze cinese propone di consentire alla PBOC (People Bank of China, la banca centrale cinese) di comprare titoli di Stato, come “richiesto” da Xi Jinping, cosa che ha scatenato l'interesse degli investitori. Alcuni analisti l'hanno interpretato come un segnale di avvio del "quantitative easing", la forma non convenzionale di stimolo ampiamente utilizzata dalle banche centrali delle economie occidentali negli ultimi decenni, ma evitata dalla Cina. In un rapporto di politica monetaria pubblicato solo a novembre scorso, la PBOC contrapponeva la sua preferenza di non acquistare titoli di Stato all'approccio della Fed e della Banca del Giappone. Una discreta virata…
Secondo molti altri, però, l'idea è semplicemente quella di dotare la PBOC di un ulteriore strumento per pompare liquidità nei mercati e garantire la stabilità dei tassi di interesse, anziché limitarsi a linee di credito che iniettano liquidità nelle banche commerciali e al potere di variare le riserve obbligatorie per le banche.
Pechino progetta di emettere molto debito governativo per finanziare i programmi economici, spostando l'onere degli stimoli dalle autorità locali (in difficoltà finanziarie a causa della crisi immobiliare) allo Stato centrale. Le cose però vanno a rilento perché le autorità stanno ancora cercando progetti adatti a spendere i fondi raccolti lo scorso anno.
La situazione attuale è che le banche commerciali cinesi detengono circa il 64% dei titoli di Stato, una quota di gran lunga superiore a quella detenuta dalle banche negli Stati Uniti e in Giappone (meno del 7%), se potranno cederle alla banca centrale, questo potrà rendere il sistema finanziario più supportivo. Ma è tutto da verificare: in Occidente il QE non ha prodotto il rilancio economico che era atteso, ma un risultato in termini
Pechino ha annunciato anche di voler spingere un maggior numero di aziende e investitori individuali ad acquistare il debito pubblico, che saranno “invitati” a sottoscrizioni spintanee.
Contrattazioni senza sosta
La Borsa di New York sta sondaggiando broker e investitori sulla possibilità di lasciare aperta l’operatività 24 ore su 24. Il sondaggio pone una serie di domande. Cosa significherebbe fare trading per 24 ore? Vi preparereste a farlo? Sareste in grado di farlo? Sareste interessati a farlo? Dovremmo pensare ad altri sviluppi?
Altri mercati, come quello delle valute e dei titoli di stato, sono praticamente operativi h24 per cinque giorni alla settimana. Altri mercati, come quello delle criptovalute, operano h24, 7 giorni su 7. E poiché al giorno d'oggi alcuni broker come Robinhood e Interactive Brokers offrono operazioni 24 ore su 24, cinque giorni su sette, l’operatività “after market” assomiglia sempre più a quella ordinaria.
Una borsa che offra questo tipo di operazioni richiede un livello di controllo normativo completamente nuovo. Ci sono un sacco di questioni tecniche da affrontare per liquidare le transazioni durante la notte in background mentre l’operatività procede ininterrotta.
La platea dei partecipanti è ormai molto larga e su tutti i fusi orari, quindi per un operatore asiatico, per dire, poter operare nel proprio orario diurno rappresenterebbe un incentivo a investire sul mercato USA. Per le aziende quotate, invece, i tempi di risposta alle notizie sono cruciali, e se succede qualcosa alle 2 di notte, bisogna essere attrezzati per reagire.
Aumenteranno gli investitori, probabilmente, ma in termini di qualità della vita, per chi è coinvolto, l'equilibrio tra lavoro e vita privata migliorerà in Asia, e peggiorerà negli USA.
TikTok
La Camera dei Rappresentanti USA ha votato a favore di una legislazione che potrebbe portare a vietare l’uso di TikTok nel Paese, l'app sarebbe un problema di sicurezza nazionale perché la sua società madre, ByteDance, ha sede in Cina.
Quindi ByteDance dovrà cedere TikTok a investitori che non siano cinesi o subire un divieto entro circa sei mesi. La legge ora è stata inviata al Senato, dove è inclusa in un pacchetto di altre leggi, tra cui quelle sugli aiuti all'Ucraina e sugli aiuti a Israele.
Pechino già dal 2020 ha introdotto controlli sulle esportazioni dell'algoritmo di ByteDance per impedirne la vendita. Sembra quindi piuttosto improbabile una vendita di TikTok.
Quindi in caso di approvazione di questa legge, dovranno chiudere l'app negli Stati Uniti dove TikTok l'anno scorso ha registrato 170 milioni di utenti, per 16 miliardi $ di entrate. Inoltre perderebbe anche tutti gli influencer e le celebrità negli Stati Uniti che fanno di TikTok ciò che è, pubblicando brevi video sull'applicazione, il che contribuisce sensibilmente ad ampliare il suo appeal globale.
Il responsabile di TikTok negli Stati Uniti si appellerà al Primo Emendamento per violazione dei diritti di libertà di parola degli utenti dell’app, è possibile che riesca almeno a ritardare il processo di chiusura forzata, se non a respingerlo del tutto.
Il valore segnaletico è però importante: molte altre aziende cinesi stanno valutando questa situazione e che cosa significhi per le loro prospettive negli Stati Uniti. Temu, che è di proprietà di una società cinese (Pinduoduo), ha investito ingenti somme nel marketing negli Stati Uniti e nello sviluppo della propria attività negli Stati Uniti. Lo stesso vale per Shein.
L'Europa e i migranti
Nel 2023, più di 290.000 persone sono arrivate nell'Unione Europea senza permesso di ingresso o di soggiorno. È il numero più alto dal 2016. Ora l'UE ha inasprito le sue regole sull'immigrazione. È uno sforzo che dura da anni e che si riduce essenzialmente a pagare altri Paesi per sorvegliare i propri confini. Ma questo comporta una serie di problemi.
All'inizio di questo mese, il Parlamento europeo ha votato il patto sull'asilo e la migrazione. Si tratta di un lungo elenco di leggi che sono state negoziate per molto tempo - otto anni, in effetti. Per la prima volta, i Paesi dell'UE e il Parlamento si sono accordati su un inasprimento delle regole. Molte persone saranno ora trattate in centri speciali direttamente alle frontiere esterne dell'UE. Ma i Paesi potranno anche respingere le persone che potrebbero essere inviate in un Paese terzo sicuro.
Gli attivisti temono che questo possa essere usato per esternalizzare i processi di asilo e costringere le persone a chiedere asilo in Paesi terzi. Molti attivisti per i diritti umani hanno affermato che le persone saranno trattate, di fatto, in centri di detenzione, perché le persone non potranno uscire. E che questo potrebbe portare a maggiori violazioni dei diritti umani.
In effetti, per molti anni i Paesi dell'UE hanno cercato di esternalizzare la questione della migrazione, cercando un Paese disposto a riprendersi le persone, ma non è semplice poi assicurarsi che le persone non siano in pericolo, per non violare il diritto internazionale. Quindi devono essere al sicuro dalle persecuzioni. Nel 2017 c'è stato un accordo tra la Libia e l'Italia, ma che ha coinvolto anche i fondi dell'UE, che sono stati versati alla guardia costiera libica che ha fermato molte imbarcazioni che trasportavano persone che cercavano di raggiungere l'Europa e che poi sono state riportate in Libia. Ma in questo caso, ad esempio, è emerso che ciò ha portato anche a terribili abusi dei diritti umani, perché le persone catturate in mare sono state poi rinchiuse in prigioni, torturate e in molti casi ridotte in schiavitù.
Di recente, quindi, questa politica è stata davvero intensificata. L'anno scorso, a giugno, l'UE ha firmato un accordo con la Tunisia. Quest'anno c'è stato un altro accordo con l'Egitto e poi con la Mauritania. E sembra che altri accordi siano in preparazione. Ad esempio, l'Italia e l'Albania stanno collaborando per far sì che le persone che vogliono chiedere asilo in Italia debbano prima recarsi in Albania e rimanere in un centro fino a quando la loro richiesta non sarà accolta. Si tratta di una soluzione simile a quella adottata nel Regno Unito, in collaborazione con il Ruanda. Altri Paesi dell'UE, ad esempio la Danimarca, vogliono versioni più severe di questa soluzione, anche se non è chiaro se sia possibile, in base al diritto comunitario.
Se queste politiche siano efficaci nell’impedire alle persone di entrare nell'UE è questione controversa, perché l'importo che l'UE può offrire è comunque inferiore rispetto alle rimesse che le persone, una volta emigrate, inviano a casa. Le economie di molti Paesi dipendono dall’emigrazione attraverso le rimesse. E anche la demografia di molti paesi europei proietta sostenibilità economica solo con il contributo di una immigrazione cospicua e costante.
Curiosità
La Norvegia ha vietato l’uso degli smartphone nelle scuole. Ma non ovunque, per confrontare differenze nei risultati. La ricerca finale mostra esiti interessanti per il gruppo che non ha avuto accesso allo smartphone:
il profitto scolastico è più alto
la domanda di supporto psicologico delle ragazze è inferiore
il bullismo decresce sensibilmente
il miglioramento nei voti è superiore per gli studenti che vengono da famiglie disagiate
La parità di genere è un tema che viene affrontato da molti anni, in molti modi. Quello che non mi piace è l’approccio “a somma zero” in cui per “risarcire” le donne bisogna istituire modalità che penalizzino gli uomini. Ma non c’è solo questo tipo di femminismo. Caroline Criado Perez con il suo Invisibili ci racconta, dati alla mano, quale sia il problema, quali siano le differenze insopprimibili invitandoci a pensare diversamente.
Per orientarvi nelle vicende della UE vi segnalo “Il mattinale europeo”, una newsletter giornaliera, curata dall’ottimo
insieme aLa scorsa estate sono stato a Vienna, e mi sono infatuato delle opere di Egon Schiele (
ne ha fatto un bell’articolo qui), che era un allievo del più celebre Gustav Klimt. Questa settimana un quadro di Klimt è andato all’asta per oltre 30 milioni $, la curiosità che ci riguarda è che, a quanto pare, la modella ritratta sarebbe l’economista Helene LieserUn buon weekend in musica, con la meravigliosa tromba di Lee Morgan
Grazie! Ottima newsletter