La settimana dell'Alieno #30
rassegna delle notizie economico-finanziarie del 8-12 gennaio 2024
Anno nuovo, inflazione vecchia
Il 2024 inizia con una rilevazione sgradita per l’economia europea: l'inflazione in Germania e in Francia è aumentata a dicembre. Il fenomeno è stato particolarmente drammatico in Germania, dove il tasso di inflazione è letteralmente balzato dal 2,3% al 3,8%.
Avevo parlato più volte, nelle precedenti “settimane dell’Alieno” di come l’effetto base avrebbe reso volatili le rilevazioni. I nuovi dati gettano acqua fredda sulle entusiastiche aspettative degli investitori che la BCE inizi a tagliare i tassi di interesse a marzo.
I sussidi governativi su prodotti come il gas, l'elettricità e gli alimenti hanno contribuito a far scendere i numeri dell'inflazione durante il 2023. Ma molti di questi sussidi sono stati ridotti. L'inflazione complessiva dell'Eurozona è salita al 2,9% a dicembre, invertendo sei mesi di cali consecutivi.
Il dato di inflazione “headline” americana, parimenti, segna 3,4% (contro un dato atteso a 3,2%) quando il mese scorso era a 3,1%, anche qui si tratta di un’inversione del trend recente di progressiva discesa dell’inflazione.
Marko Kolanovic di JPMorgan ha affermato che l'ottimismo sulla disinflazione e il successivo allentamento monetario che ha spinto le azioni al rialzo lo scorso anno è destinato a essere messo in discussione nel 2024:
“Mentre il processo di disinflazione si arresta, le azioni appaiono ipercomprate dati i bassi tassi d'interesse che il mercato sconta, e stanno aumentando i rischi che la geopolitica guidi sia uno spostamento dell’avversione al rischio sia una nuova spinta all’inflazione attraverso l’aumento dei costi di spedizione”
Elezioni a Taiwan
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden invierà una delegazione di alto livello a Taiwan dopo le elezioni presidenziali che si terranno nel fine settimana.
La mossa è piuttosto insolita e probabilmente farà arrabbiare molto la Cina, che da tempo sottopone l’isola a un'immensa pressione affinché si riunifichi con la Cina continentale.
Pechino intende aumentare le esercitazioni militari e le pressioni economiche in caso di vittoria dell'attuale vicepresidente di Taiwan, Lai Ching-te, visto che è associato a un'ala del suo partito che vuole formalizzare l'indipendenza di Taiwan. Paradossalmente una vittoria dell’opposizione, costituita dal partito che realizzò il distacco dell’isola dalla Cina, sarebbe l’esito più gradito a Pechino, perché orientato a mantenere l’ambiguo status quo.
In una UE di ciechi, un Orbán può essere “re”
L'attuale presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha annunciato di volersi dimettere e candidarsi nel Parlamento europeo e improvvisamente occorre trovare un sostituto. Normalmente il presidente del Consiglio europeo, il presidente della Commissione e l'Alto rappresentante sono i tre i incarichi che vengono negoziati a lungo e definiti in autunno, tre mesi circa dopo le elezioni estive.
Ma Charles Michel se otterrà un seggio (molto probabile) dovrà dimettersi a metà luglio. Quindi serve un candidato per sostituirlo entro quella data. Viceversa, in base alle regole dell'UE, il compito spetterà alla persona che guida il paese che, in quel momento, detiene la presidenza di turno del Consiglio dell'UE. Per una bizza del destino, questo paese sarà l'Ungheria, il che significa che se non si trova un sostituto per Charles Michel, sarà Viktor Orbán, in aperta campagna contro il funzionamento corrente dell'UE, ad assumere uno dei ruoli più rilevanti. Tutti vogliono evitare questa eventualità.
Il ruolo darebbe a Orbán la possibilità di stabilire l'agenda dei vertici del Consiglio europeo, l'organo decisionale più importante dell'UE. Se volesse, potrebbe fare in modo che alcuni punti non siano all'ordine del giorno e, in pratica, creare un polverone. Avrebbe un ampio margine di manovra per rendere molto difficile il raggiungimento di un qualsiasi tipo di consenso, affrettare certi dibattiti o trascinarne altri.
Un nome circola con insistenza: Mario Draghi, ma si parla anche di Mette Frederiksen (primo ministro della Danimarca) e di Pedro Sánchez (primo ministro spagnolo). Mancano sei mesi, quindi verranno fuori altri nomi, ma al momento Draghi è l'uomo che molti a Bruxelles indicano come ideale. Serve una personalità valida, forte e affidabile, che piaccia senza tentennamenti, così da scongiurare il rischio che l’incarico finisca nella mani di Orbán.
Banche USA in affanno
Le maggiori banche americane iniziano a soffrire gli effetti dei rialzi dei tassi: gli utili scendono a causa delle insolvenze sul credito; e i prestiti in sofferenza sono stimati raggiungere almeno 24 miliardi $ nel consuntivo del quarto trimestre 2023.
Gli analisti stimano che questo accumulo di crediti inesigibili trascinerà al ribasso gli utili del quarto trimestre di queste banche. Nel corso della settimana, quando saranno resi pubblici, lo vedremo.
Softbank e private market
La società giapponese di partecipazioni finanziarie SoftBank ha nuove grane legali, legate ad un'applicazione di social media (di nome IRL) in cui ha investito 150 milioni $ e che a quanto pare era una “bolla”, nel senso che era popolata per lo più da utenti falsi, bot che pubblicavano foto d’archivio e messaggi di una sola parola, per fare “volume”.
SoftBank, con la debacle di WeWork, aveva già perso miliardi $ e chiudere l’app di IRL le permette di mettere le mani quantomeno sui 40 milioni di liquidità che erano ancora nell'azienda e in sostanza chiudere l'intera faccenda prima di ottenere altri impatti negativi.
Lo stoico Epitteto diceva:
“La verità trionfa da sola, la menzogna ha sempre bisogno di complici.”
La faccenda è significativa perché evidenzia come nel “private market” (ovvero nel mondo delle società non quotate) è sempre più lecito il sospetto che ci sia molta “fuffa”: la sbornia da tassi zero e denaro facile durata anni ha probabilmente indebolito le due diligence. Si comincia a temere che dentro fondi di Private Equity ci siano “sorprese” non gradite e tantomeno dichiarate.
ETF Bitcoin
La SEC (Securities and Exchange Commission) ha infine dato il via libera al primo ETF su bitcoin approvato negli USA (gli investitori europei hanno un accesso a questi asset digitali sulle Borse regolamentate da 5 anni). L'annuncio è stato un momento importante per i fan delle criptovalute, che scommettono che gli ETF porteranno nuovi investitori sul mercato.
Per detenere dei bitcoin è necessario avere un portafoglio digitale sulla blockchain, mentre per scambiarli cercando di sfruttare le oscillazioni di prezzo bisogna rivolgersi a una piattaforma di trading specializzata. E abbiamo visto i problemi che si sono verificati con alcune di queste piattaforme di trading (il caso FTX è forse il più emblematico, ma non certo l’unico). Un ETF, negoziato sui mercati finanziari tradizionali, rappresenta una semplificazione importante.
La SEC è stata a lungo molto riluttante ad approvare questo genere di strumenti, teme la manipolazione del mercato. Il presidente della SEC, Gary Gensler, ha postato un thread su X, esponendo le sue preoccupazioni in termini di rischi e volatilità maggiori per gli investitori in criptovalute. L'approvazione non significa, insomma, che l'autorità di regolamentazione statunitense ritenga che questi strumenti siano una buona idea di “investimento”.
Un purista delle criptovalute, del bitcoin e della blockchain non dovrebbe vedere di buon occhio l’intervento di istituzioni o autorità di regolamentazione o addirittura i governi, perché il punto di tutto il progetto legato alla blockchain è la decentralizzazione, con cui si può eliminare tutto questo. Le autorità di regolamentazione e le istituzioni finanziarie, quindi, cooptano qualcosa che in realtà era stato ideato per eliminarli. Si tratta di una sorta di compromesso, da entrambe le parti, ma la regolamentazione (in un certo senso la maggior “legittimazione”) amplierà l’accesso a questo tipo di asset digitale e che ciò significherà potenzialmente un aumento dei prezzi.
Per chi guarda al bitcoin in termini del suo prezzo si tratta di una evoluzione positiva, per chi credeva che la blockchain potesse ridisegnare le regole e le istituzioni si tratta di una involuzione. Dipende quindi da come la pensate sulle criptovalute e sul bitcoin.
Acciaio alla patria
Il governo italiano si è impegnato ad acquisire una quota di maggioranza in Acciaierie d’Italia, il più grande produttore di acciaio italiano, dopo essersi scontrato con l'attuale azionista di maggioranza ArcelorMittal su come ricapitalizzarlo.
Lunedì il governo ha concordato di aumentare la propria partecipazione in Acciaierie d’Italia – precedentemente nota come Ilva – dal 38% al 66% con l’iniezione di 320 milioni € di nuovo capitale tramite il veicolo statale Invitalia Spa. Ma ArcelorMittal ha rifiutato la proposta del governo, che implica una sua diluizione in minoranza. Così il governo è passato alla decisione, di fatto, di procedere a nazionalizzare la società.
L’acciaieria è stata messa sotto amministrazione controllata in seguito a un'indagine avviata nel 2012 (le autorità giudiziarie hanno collegato le acciaierie Ilva agli alti tassi di cancro e agli elevati livelli di emissioni di diossina nella zona), dopodiché una sciagurata scelta “giustizialista” del governo in carica nel 2019 deliberò la non immunità dei dirigenti sull’operato aziendale precedente il loro incarico, accelerando il rallentamento delle attività che ha ridotto drasticamente la produzione di acciaio, sollevando interrogativi sul futuro dei suoi 10.000 lavoratori.
La nazionalizzazione di Acciaierie d’Italia per il governo Meloni si allinea con le pulsioni stataliste di una tipica destra sociale, al contrario dell’approccio liberale di destra moderata (a cui Meloni sembrava voler tendere) che tipicamente mira alla privatizzazione dei beni di proprietà statale (come in effetti avvenuto con ITA Airways, Banca MPS e con la rete di Telecom Italia).
Dopo la manifestazione di intenti del governo, ArcelorMittal ha rivisto le proprie posizioni, facendo leva sull’accordo stretto col governo italiano nel 2019 chiedono il mantenimento delle condizioni: così come allora fu imposto che il socio di minoranza (in quel caso lo Stato) gestisse alla pari l’azienda con l’azionista di maggioranza, ugualmente oggi danno disponibilità di ricapitalizzare l’azienda con soldi pubblici, diluendo ArcelorMittal alla minoranza, ma a quel punto con il medesimo diritto di voto nel consiglio di amministrazione.
Dal mondo dei chip
Alla IEDM (International Electron Devices Meeting), Micron ha presentato una nuova versione di modulo RAM, la “non-volatile FeRAM” (Ferroelectric RAM), più densa e performante di qualunque DRAM (I chip Dram sono utilizzati negli smartphone, nei PC e nei server) oltre che più durevole.
Le aziende cinesi faticano sempre più a disporre dei chip necessari per sviluppare l'intelligenza artificiale. Gli Stati Uniti hanno vietato l'esportazione di semiconduttori ad alte prestazioni verso il Paese, quindi le aziende cinesi stanno recuperando le schede grafiche Nvidia destinate ai videogiochi per riconvertirle, si tratta di una soluzione piuttosto approssimativa: queste GPU hanno una grande potenza di calcolo, ma non sono in grado di eseguire il tipo di calcoli di alta precisione necessari per addestrare l'intelligenza artificiale.
“È come usare un coltello da cucina per creare opere d'arte. È fattibile, ma i risultati non sono eccezionali.”
Questo sviluppo dimostrerebbe quanto siano in difficoltà le aziende cinesi nel trovare soluzioni alle sanzioni americane. L'azienda cinese leader nel settore delle DRAM, CXMT, ha infatti apertamente ostentato la violazione di numerosi controlli sulle esportazioni.
Samsung
L'utile operativo di Samsung Electronics è sceso del 35% nel quarto trimestre nonostante il rimbalzo dei prezzi dei chip, ma gli analisti si aspettano che la ripresa dell'industria dei semiconduttori si intensifichi quest'anno grazie alla crescente domanda di chip ad alte prestazioni (le azioni Samsung hanno segnato +20% negli ultimi 12 mesi).
È il calo più contenuto degli utili di Samsung su base annua in cinque trimestri, mentre l'ultima volta che Samsung ha registrato un aumento degli utili risale al secondo trimestre del 2022.
I prezzi dei chip hanno iniziato a riprendersi nel quarto trimestre, aiutati dai tagli alla produzione dei produttori di chip di memoria. Samsung ha ridotto la produzione da aprile 2023 imitando le scelte di rivali come la connazionale SK Hynix e l’americana Micron.
Il mese scorso Micron ha previsto un fatturato trimestrale che ha battuto le stime del mercato, aggiungendo segnali di ripresa nel mercato dei chip di memoria da 160 miliardi $. Samsung è rimasta indietro rispetto alla rivale nazionale SK Hynix nella produzione di massa dei chip HBM più avanzati, ma le aspettative di una rapida ripresa del settore hanno fatto salire le azioni Samsung del 25% nell'ultimo anno.
Samsung ha in programma di lanciare un nuovo smartphone di punta alla fine di questo mese con funzioni di intelligenza artificiale, per diventare uno dei primi produttori di cellulari al mondo a introdurre la AI generativa nei suoi dispositivi.
Samsung ha avviato, prima al mondo, la produzione di chip da 3 nanometri (il 45% più efficienti dal punto di vista energetico degli attuali chip da 5 nanometri, attualmente il top di gamma)
Boeing atterra
Una porta di un aereo della serie Boeing 737 Max dell'Alaska Airlines è esplosa in volo. Gli altri aerei della stessa serie sono stati bloccati a terra in tutto il mondo per essere sottoposti a ispezioni. E le azioni della Boeing sono rapidamente “atterrate” in Borsa.
Non sappiamo cosa sia andato storto. Ci sono tre possibili cause:
(il peggiore) potrebbe trattarsi di un difetto di progettazione.
(il più probabile) un difetto nella fabbricazione o nel controllo di qualità.
(il migliore) un problema di manutenzione del singolo velivolo.
Boeing ha riconosciuto di avere delle responsabilità, avallando la seconda ipotesi, anche se potrebbe essere una strategia per ridurre il volume delle polemiche.
La Spirit AeroSystems - che è un fornitore della Boeing - ha avuto dei problemi di produzione dopo la pandemia Covid (molti lavoratori esperti sono andati in pensione, o sono stati licenziati nella prima fase di blocco delle attività).
Da anni ormai l’aviazione civile è un duopolio tra Boeing e Airbus. Gli incidenti del 737 Max sono stati ormai diversi (nel 2018 e nel 2019 caddero dopo il decollo due diversi mezzi, per 346 vittime complessive) e Airbus ha guadagnato ampie quote di mercato a spese di Boeing.
Dal 2019 a oggi, mentre le azioni Boeing hanno accumulato un -30%, quelle di Airbus hanno registrato un +77%. Se questa dinamica proseguisse e l’aviazione civile diventasse un monopolio, il potere di determinazione dei prezzi finirebbe in mano ad Airbus; la fine della competizione sarebbe un danno per tutta l’utenza.
Hertz ritorna alla benzina
Un terzo della flotta di auto elettriche di Hertz (20mila veicoli) verrà messa in vendita per essere sostituita con auto a benzina. Il motivo è che sul mercato dell’usato le auto elettriche si deprezzano rapidamente, perché la tecnologia migliora ancora molto (dunque il nuovo è molto più appetibile dell’usato), i costi di manutenzione sono elevati e i prezzi del nuovo sono in fase calante, visto che la stessa Tesla ha avviato da tempo campagne di riduzioni progressive dei prezzi sui suoi modelli.
Proprio Tesla ha rivisto al ribasso le sue stime di vendita di auto alle società di noleggio, prendendo atto del cambio di tendenza. La compagnia di noleggio europea Sixt ha annunciato che dismetterà completamente le Tesla dalla propria flotta, passerà alle auto elettriche della cinese BYD.
Continua il M&A nell'energia
Chesapeake Energy compra Southwestern Energy per 7,4 miliardi $ originando una società combinata del valore di circa 17 miliardi $, l’accordo genera uno dei maggiori produttori di gas naturale negli Stati Uniti. Sulla scorta delle aspettative per questo esito le azioni Southwestern Energy negli ultimi 30 giorni sono salite di circa il 15%.
Nel frattempo il prezzo del petrolio torna a salire, le tensioni nel Mar Rosso, nell’area dello stretto di Hormuz, continuano a infiammarsi: l’Iran ha sequestrato una petroliera diretta in Turchia al largo delle coste dell’Oman “come ritorsione per il furto di petrolio operato dagli USA”. Non sembra congiurare per una soluzione a breve.
La guerra tra Israele e Hamas sta avendo un impatto sui flussi di prodotti energetici attraverso il Mar Rosso - una delle principali rotte per le spedizioni di petrolio e gas dal Medio Oriente all'Europa - poiché molte aziende stanno scegliendo di trasportare i prodotti lungo la rotta più lunga, ma più sicura, attraverso il Capo di Buona Speranza.
Stati Uniti e Regno Unito hanno lanciato attacchi aerei congiunti contro obiettivi Houthi nello Yemen. Secondo i funzionari statunitensi, hanno colpito installazioni radar e siti di stoccaggio e lancio di droni e missili, nel tentativo di paralizzare la capacità degli Houthi di attaccare le navi nel Mar Rosso. L'Iran ha condannato fermamente gli attacchi.
L'escalation di qualsiasi conflitto in Medio Oriente rappresenta un rischio asimmetrico massiccio e un sostegno per i prezzi del petrolio e dei prodotti raffinati: poche società finanziarie e operatori sono disposti a vendere allo scoperto un mercato in cui un giorno un'importante raffineria saudita o un terminale di esportazione potrebbero essere messi fuori uso, o il Mar Rosso e lo Stretto di Hormuz bloccati.
"Colui che ha il potere di distruggere una cosa, esercita il controllo su di essa."
Il mondo si sta risvegliando al fatto che il denaro non è potere.
Il potere è potere.
E questo significa che la volatilità è destinata a rimanere.
Bilancia commerciale cinese
Le esportazioni cinesi hanno registrato il primo calo annuale dal 2016, mentre sia l’inflazione sia i prezzi alla produzione sono diminuiti a dicembre. La debolezza dei dati sui prezzi segnala ancora le difficoltà della ripresa economica cinese.
Le importazioni cinesi di materie prime sono rimbalzate nel 2023, registrando un record di greggio, carbone, minerale di rame e minerale di ferro. Gli acquisti di petrolio sono aumentati del 14% a dicembre rispetto al mese precedente, portando il flusso dell'intero anno a 564 milioni di tonnellate. Gli acquisti di carbone sono esplosi, con un aumento di oltre il 60%.
Una bilancia commerciale così negativa indebolisce lo yuan, altrettanto fa l’insistente fase di deflazione, che potrebbe spingere la Banca Centrale a tagliare i tassi il mese prossimo. Questo riduce la possibilità dei consumatori cinesi di consumare di più, facendo allontanare l’attesa ripartenza.
La riscoperta delle convertibili
L'anno scorso l'emissione di debito convertibile è aumentata di quasi l'80% e la tendenza sembra destinata a continuare anche quest'anno.
Un'obbligazione convertibile è un tipo di obbligazione che paga una cedola molto ridotta, ma può essere convertito in azioni a determinate condizioni. Per fare un esempio, Uber, il gigante del car-sharing, ha emesso a novembre un'obbligazione convertibile da 1,5 miliardi di dollari a un tasso di interesse inferiore all'1%.
Le obbligazioni convertibili sono interessanti per le aziende oggi che il tasso di interesse richiesto dal mercato è salito, facendo crescere i costi di finanziamento delle imprese. Le aziende possono ridurre di 2,5 o 3 punti percentuali i loro costi di finanziamento emettendo un'obbligazione convertibile invece di una tradizionale. Viceversa, tutto il privilegio di una curva dei tassi invertita, va alle società più grandi che possono accedere al capitale a costi più bassi.
Dal punto di vista dell'investitore, le obbligazioni convertibili possono consentire di mantenere un “gancio” all’andamento azionario, se positivo, offrendo una certa protezione dai ribassi (sono pur sempre obbligazioni, con una data di rimborso del capitale). Se il prezzo delle azioni sale si può scegliere di diventare azionisti, ma se non dovesse accadere, si otterrà comunque un po' di rendimento dall'obbligazione.
La tendenza sembra destinata a persistere. Storicamente erano le società leggermente speculative che potenzialmente non potevano accedere ai mercati obbligazionari tradizionali, a emettere obbligazioni convertibili. Ma ora si assiste all'emissione di obbligazioni convertibili da parte di aziende molto più consolidate o grandi società di servizi pubblici.
Naturalmente questo implica un maggior bisogno di buyback (per fare provvista di titoli da consegnare a chi dovesse esercitare la conversione) e un potenziale crescente di diluizioni, a danno delle quotazioni, qualora i mercati azionari dovessero salire.
Pesca sregolata
L'industria mondiale della pesca industriale sta causando molti problemi alle popolazioni ittiche e agli ambienti marini, la maggior parte delle imbarcazioni non viene tracciata e questo.
Uno studio del gruppo di conservazione Global Fishing Watch ha mappato la posizione di alcune di queste navi normalmente non rintracciabili. Ma in qualsiasi momento ci sono 63.000 navi negli oceani del mondo. Circa la metà di questi sono pescherecci industriali e tre quarti di questi sono non tracciati.
Se si confronta, ad esempio, l'agricoltura o altre industrie estrattive sulla terraferma, tutto viene mappato e a tracciato quasi fino all'ultimo metro, mentre questo non avviene nei mari, questo rende difficile capire cosa sta succedendo nei mari e vedere i potenziali danni, e se le navi svolgano attività illecite.
Molte di queste imbarcazioni non sono dotate di transponder AIS, altre spengono deliberatamente questi dispositivi per dedicarsi ad attività illecite. Potrebbe trattarsi di pesca illegale, lavoro forzato, abusi, ingresso in aree marine protette come la Grande barriera corallina, a danno degli ecosistemi marini vulnerabili.
Ci sono popolazioni ittiche sovrasfruttate, in cui i pesci vengono catturati più velocemente di quanto possano riprodursi. E questo accade da molto tempo. L’impatto è sugli habitat marini, ma anche sulle prospettive della filiera alimentare: mezzo miliardo di persone nel mondo dipende in qualche modo dall'industria della pesca per il proprio sostentamento, e molte di queste si trovano nei Paesi in via di sviluppo.
L’economia degli oceani è destinata a diventare un tema sempre più importante: il crescente sviluppo di infrastrutture energetiche, turbine eoliche e piattaforme petrolifere nei mari crea conflitti per lo spazio, che devono essere gestiti.
L’evoluzione dell’industria calcio
I principali club calcistici stanno investendo in progetti di ristrutturazione dei loro stadi. Tutto è iniziato con l’attivo di grossi investimenti dagli Stati Uniti, in genere da parte di soggetti con un passato nello sport (baseball e NFL), alla ricerca di opportunità in Europa.
Una parte fondamentale di questo processo è il miglioramento delle strutture e il tentativo di portare l’approccio statunitense, cercando di trasformare uno stadio in un centro di intrattenimento permanente. Il rallentamento della crescita dei diritti televisivi contribuisce a stimolare la ricerca di altre fonti di proventi.
Il campo da gioco del Real Madrid, il Santiago Bernabéu, premendo un pulsante si divide in sei sezioni e scompare nel sottosuolo, dove l'erba va a riposare in un caveau dove viene innaffiata a luce e temperatura controllata, lasciando libera l’area soprastante per un concerto pop mentre l'erba resta protetta al piano di sotto. Il tutto corredato di ristoranti, bar e punti vendita al dettaglio, in modo che quando non c'è la partita ci sia comunque motivo e occasione di andare allo stadio e spendere soldi.
Invece di spremere poche decine di migliaia di tifosi con il costo dei biglietti per le partite, le società cercano di allargare la loro offerta, offrendo servizi a valore aggiunto, un bel palco, dove si può mangiare e guardare un evento in una poltrona riscaldata.
Se si riesce a convincere qualcuno a pagare un servizio VIP, si possono mantenere i costi dei biglietti per le persone normali al livello a cui sono ora. L’investimento è ingente, ma quando lo stadio viene effettivamente terminato, si dispone di un bene su cui è possibile far leva per accedere a finanziamenti a basso costo.
Per le squadre più piccole diventerà più difficile far quadrare i conti, ma sono i segni del progresso: non si può giocare per sempre in uno stadio costruito decine di anni prima. Adeguarsi al 21° secolo non significa solo realizzare o meno la SuperLega, di cui parlavamo già due anni fa nel podcast “Economia per Tutti”, ma anche crescere ed evolvere per evitare di rimanere indietro e gestire i rischi nel miglior modo possibile.
Transizione mineraria
Il più grande progetto minerario del mondo (20 miliardi $) sta per essere avviato in Africa occidentale dopo ventisette anni di attesa. La società britannico-australiana Rio Tinto ottenne una licenza per esplorare le montagne nel sud-est della Guinea, alla ricerca di minerale di ferro, e ha collaborato con sette diverse aziende, cinque delle quali cinesi.
Il progetto è ampio: due gigantesche miniere di minerale di ferro, saranno servite da una ferrovia di 550 km che si snoderà attraverso le montagne della Guinea, fino alla costa atlantica, dove le merci partiranno da un porto in acque profonde.
Spesso passa molto tempo dal momento in cui si ottiene una licenza di esplorazione al momento in cui si inizia a costruire. Ma nel caso del progetto Simandou, sono stati necessari 27 perché Guinea e Africa occidentale hanno avuto due colpi di stato, e alta instabilità politica. Nello stesso periodo Rio Tinto ha avuto sei amministratori delegati, è stata espropriata dal governo guineano, poi ha dovuto affrontare accuse di corruzione, che alla fine ha risolto con le autorità statunitensi, e le cose si sono complicate a tal punto che circa cinque anni fa ha cercato di uscire completamente dal progetto per vendere la propria quota al partner cinese, ma la vendita è fallita.
Oggi la Cina ha più che mai bisogno del minerale di ferro per decarbonizzare la sua industria siderurgica e le montagne del Simandou rappresentano probabilmente il più grande giacimento di minerale di ferro al mondo, non sfruttato e di altissima qualità.
Il minerale di ferro è la base fondamentale per fare l'acciaio e ciò che rende il minerale di ferro di Simandou particolarmente speciale è che ha un contenuto di ferro incredibilmente alto, superiore al 65%. Bold Baatar, amministratore delegato di Rio Tinto, lo definisce il "caviale del minerale di ferro". La Cina produce circa la metà dell'acciaio mondiale e l'industria siderurgica produce l'8% delle emissioni globali, e maggiore è il contenuto di ferro nel minerale, minori sono le emissioni associate al processo di produzione dell'acciaio.
Quindi la transizione energetica verde è ciò che ha, dopo 27 anni, sbloccato questo enorme progetto. Vedremo se Rio Tinto riuscirà a portarlo a termine. L’estrazione mineraria è una attività datata, ciò significa che la maggior parte dei depositi minerari facilmente accessibili sono già stati estratti. E la transizione energetica comporterà un'enorme richiesta di metalli: dall’alluminio per infrastrutture leggere al rame per elettrificare le reti capillarmente. E quando si trovano, sono in luoghi incredibilmente remoti, come le montagne della Guinea sudorientale.
Curiosità
Il numero di eclissi solari è correlato ad una solida relazione con diversi indicatori di prosperità economica. Sarebbe la prova che l'esposizione a fenomeni inspiegabili stimoli la curiosità e la riflessione nel tentativo di comprendere questi misteri, aumentando così il capitale umano e la tecnologia e, in ultima analisi, favorendo la crescita.
Nello studio della Storia del pensiero economico, fino al 1800 il modello più in auge era quello di Malthus, ma guardando gli ultimi 200 anni il modello di Malthus risulta completamente errato. Un libro di Oded Galor “Il viaggio dell’Umanità” spiega bene (in leggerezza) sia la fase prima del 1800, sia cosa è successo negli ultimi 200 anni: l’innovazione tecnologica genera tecno-fobici e tecno-ottimisti, che vedono il progresso stimolato dalla domanda o stimolato dai bisogni di offerta. Dal lato della domanda, l’aumento della popolazione viene visto come una restrizione di disponibilità dei beni e serve un sistema di libera formazione dei prezzi per permettere alle persone di adattarsi. Dal lato dell’offerta, l’aumento della popolazione aumenta la probabilità di poter produrre ciò che serve, questo spinge la valorizzazione del capitale umano.
Tra le mie letture natalizie, un momento di svago: un romanzo di Ira Levin (autore del celebre Rosemary’s baby, da cui il film che lanciò Roman Polanski nell’olimpo dei registi di grido) che si intitola “La fabbrica delle mogli”. È il 1972, e nell'idillica cittadina di Stepford accadono strane cose: le mogli sono straordinariamente accondiscendenti ai loro mariti, in modo inspiegabile, misterioso quanto il “circolo maschile” che si erge sulla collina. Si dice che uno dei suoi membri sia un esperto di materie plastiche, e un altro un pioniere della tecnologia robotica… non aggiungo altro, vi divertirete.
In uno studio recente dell’Università di Chicago si evidenzia e dimostra che il trend dominante nella fiscalità e l’aumento dei trasferimenti a favore delle classi meno abbienti, a dispetto di chi denuncia le disuguaglianze crescenti, la fiscalità in oltre 50 anni ha assunto un indirizzo sempre più progressivo e più redistributivo.
Uno studente di astronomia inglese ha scoperto una megastruttura cosmica a forma di anello (con un diametro di circa 1,3 miliardi di anni luce) che sfida le teorie esistenti sull’universo.
Buon weekend con i Manic Street Preachers, che emersero all'alba degli anni ‘90 nell'indie rock britannico, in risposta alla neo-psichedelia dell'acid house. L’album doppio This Is My Truth Tell Me Yours del 1998, consacra il gruppo come un'istituzione del rock britannico. Nel 2021 sono tornati in vetta alle classifiche con l’album The Ultra Vivid Lament.
E' la news letter più interessante del mondo economico/finanziario, che almeno io conosca. Una curiosita che fonti usi? Immagino diverse, ma quello che mi incurioscise, è lo schema mentale che usi per scegliere i temi. Mi spiego meglio, tu fai l'investitore (ho deciso di darti del tu), come decidi questo mi può essere utile e quest'altro no? ad esempio non hai menzionato ne Gaza ne l'Ucraina, perchè credi che nella prossima settimana la finanza non pensera a questi due eventi, ma ad altre situazioni?