“Buon Anno” è l’augurio che tutti sentiamo ripetere e che di cuore facciamo, auguriamo un anno buono come se fosse una cosa che arriva, come se il realizzarsi di un anno “buono” dipendesse da eventi esterni che tocca subire passivamente. Ma, riprendendo la celebre frase di Charles Rozell Swindol
“la vita è fatta al 10% da ciò che ci capita e al 90% da come reagiamo agli eventi”
Quindi, diamo un’occhiata alle principali questioni che nel 2024 sappiamo già da ora troveranno uno sviluppo o un esito, ma ricordiamoci sempre di mantenere innanzitutto su noi stessi la responsabilità di far sì che l’anno sia “buono”.
Inoltre, non va dimenticato che le aspettative per il 2023 sono state pesantemente smentite: doveva essere l’anno della recessione e della ripartenza cinese. E’ stato un anno di crescita, e di aggravamento della crisi per Pechino.
Elezioni
Innanzitutto nel 2024 ci saranno molte elezioni nel mondo, quasi 4 miliardi di persone saranno chiamate ad esprimersi in urna, anche se in alcuni casi (come in Russia) le elezioni sono una farsa.
E siamo in un momento storico in cui c’è molta attenzione su ciò che i governi fanno in termini di tasse e di spesa, ciò significa che l’impatto delle elezioni sulla volatilità sui mercati sarà alto.
Le elezioni più importanti nel 2024 sono senza alcun dubbio le presidenziali statunitensi. Ciò che accade negli Stati Uniti ha sempre delle conseguenze, e tra Biden e Trump, ci sono in gioco due visioni molto diverse di quale sia il ruolo degli Stati Uniti nel mondo e di quale debba essere la politica economica degli Stati Uniti, con effetti a catena a livello globale, anche al di là di ciò che gli Stati Uniti possono fare.
Poi c’è un altro paese G7: la Gran Bretagna, il partito conservatore che oggi è al governo con Rishi Sunak è a rischio di sciogliersi, mentre vedremo probabilmente dopo molti anni il ritorno di un primo ministro laburista moderato: Keir Starmer.
Spostandoci in Asia, in India si terranno le elezioni in primavera e Narendra Modi è alla ricerca di un terzo mandato. Anche se l’esito appare scontato, la rilevanza geopolitica dell’India sta crescendo molto come controparte della Cina.
E parlando di Cina, una tornata elettorale importante è Taiwan, le cui velleità di indipendenza scatenano da sempre reazioni a Pechino (e, a catena, a Washington). In questo momento le relazioni tra Washington e Pechino sono pessime. Xi Jinping ha detto pubblicamente che il suo obiettivo è riunificare Taiwan e la Cina entro la fine del suo mandato. Questa è una linea rossa per gli Stati Uniti, soprattutto se deciderà di usare la forza per farlo: per molti versi Taiwan è il luogo più pericoloso per gli equilibri geopolitici del mondo.
Recessione. Il 2024 è il momento in cui la vedremo?
Il rallentamento dell'economia è stato finora graduale, contribuendo a raffreddare l'inflazione, si tratta di uno sviluppo positivo: l'allentamento della domanda, senza provocare danni ha permesso ai prezzi di raffreddarsi, è lo scenario considerato quasi utopico di "atterraggio morbido", in cui l'inflazione si raffredda a livelli gestibili senza che l'economia debba sprofondare nella recessione.
In poche parole, l'economia si sta normalizzando. Ma la normalizzazione ha comportato anche un deterioramento di parametri come la morosità del debito. E potrebbe significare un aumento più significativo del tasso di disoccupazione, che attualmente si trova a livelli storicamente molto bassi.
Il rapporto tra le offerte di lavoro e il numero di disoccupati resta straordinariamente alto: negli USA vengono generati nuovi posti di lavoro da 35 mesi consecutivi, ma il ritmo di creazione di posti di lavoro è in continuo rallentamento da due anni.
Sono ancora 8,73 milioni i posti di lavoro vacanti (e 6,5 milioni sono i disoccupati, il che significa che ci sono 1,3 posti di lavoro disponibili per ogni disoccupato), ma erano 12 milioni nel marzo 2022.
Probabilmente è ancora prematuro vedere un rallentamento recessivo, soprattutto considerando la solidità dei consumatori statunitensi, ma la possibilità che la crescita si stabilizzi e forse diventi negativa nei prossimi mesi resta uno scenario più che verosimile.
I mercati finanziari stanno prezzando tagli dei tassi per 1,5% (sei tagli da un quarto di punto) da parte della Federal Reserve nel 2024, sulle attese di una recessione in arrivo e di una problematica inflazione ormai da archiviare.
Sei tagli sono molti, l’economia sta in effetti rallentando, ma per giustificarli servirebbe una recessione pesante, ma gli stessi mercati finanziari vedono i principali indici azionari vicini ai massimi storici, segnalando che tutto va bene. L’incongruenza appare evidente.
Sembra che bastino uno o due dati economici che dicano che l'inflazione sta risalendo, per deludere i mercati che dovrebbero tornare a prezzare un’inflazione più alta (e dunque tassi alti) e crescita bassa.
Artificial Intelligence
L'intelligenza artificiale è decollata nel 2023. Ne abbiamo palrato spesso nelle “settimane dell’Alieno”. Lo strumento di intelligenza artificiale generativa ChatGPT è diventato rapidamente un nome familiare. E l'intelligenza artificiale ha iniziato a fare capolino in ogni ambito, dai motori di ricerca ai servizi di streaming musicale. Il 2024 sarà l'anno in cui le aziende iniziano a stanziare budget per pagare l’utilizzo di strumenti e servizi di AI sempre più sofisticati, per restare competitivi e aumentare la produttività.
Scoprire quale sarà la dimensione di questi budget inizierà a dare una misura più tangibile a quella che finora è stata una corsa speculativa. Ma nel 2024 vedremo anche aumentare gli sforzi normativi sulla AI, cosa che potrebbe aiutare aziende come OpenAI, che si sono già consolidate in questo settore, a danno delle start-up che infatti si lamentano dicendo che la regolamentazione più stringente finisce per rendere la vita più difficile a chi cerca di entrare in questo spazio.
Non è del tutto chiaro quali saranno le priorità di questo impulso normativo. Il diritto d'autore? La garanzia che il lavoro non venga “rubato” o usato in modo inappropriato (approfondimento qui, ringrazio il prof.Alfonso Fuggetta)? L’obbligo di identificare cosa è stato generato dalla AI e cosa da una persona?
Inflazione e tassi
Un'ampia gamma di indicatori dell'inflazione è migliorata in modo significativo; l'indice PCE - l'indicatore dell'inflazione preferito dalla Federal Reserve - nell’ultima rilevazione è aumentato di appena lo 0,1% su base mensile. Su base semestrale annualizzata si attesta su un confortevole 1,9%, viaggia insomma verso il livello obiettivo della banca centrale del 2%.
Sebbene sia un'ottima notizia che i tassi d'inflazione siano vicini ai livelli target, il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato più volte che vorrebbe che questi tassi si stabilizzassero su quei livelli per più di qualche mese prima di dichiarare qualsiasi tipo di vittoria.
Con i tassi di inflazione vicini ai livelli target, la maggior parte degli esperti concorda sul fatto che la politica monetaria non debba essere ulteriormente inasprita, e questo autorizza a speculare sullo scenario opposto: la riduzione dei tassi di interesse, che sarebbe una buona notizia per i mercati finanziari.
Sulla scorta di questa prospettiva, i tassi di interesse a lungo termine negli Stati Uniti e in Europa hanno registrato un calo significativo, e i prezzi delle azioni sono aumentati notevolmente, per confermare questo quadro occorrerà una frenata economica che colpisca prevalentemente le società non quotate e una conferma di una inflazione più bassa, che potrebbe arrivare teoricamente per due ragioni: un aumento della produzione (e dunque dell'offerta) di beni e servizi rispetto alla domanda o una maggiore crescita della produttività. Questa aspettativa viene demandata alla diffusione dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, anche se molti concordano sul fatto che questo processo si verificherà gradualmente piuttosto che improvvisamente.
Senza una spinta sostanziale alla produttività rimane la strada dell’aumento dell’offerta, una cosa di difficile realizzazione con il mercato del lavoro che è già da tempo a pieno regime. Inoltre ci sono alcuni elementi strutturali da considerare:
Per ragioni demografiche (invecchiamento) e della crescente resistenza all'immigrazione, la forza lavoro aumenterà molto meno rispetto al passato.
Le prospettive per l'economia cinese restano negative, e la produzione da quelle parti potrebbe non aumentare molto o addirittura diminuire.
In Occidente stanno prendendo piede politiche protezionistiche, vengono erette più barriere all'importazione, con conseguente aumento dei prezzi.
L'aumento della produttività in Occidente dipende non solo dall'IA ma anche dall'entità degli investimenti, su cui grava la crescita dei partiti populisti (contrari all’efficienza per definizione), le necessità di spesa militare e il crescente costo degli alti debiti pubblici.
Con la “sglobalizzazione” l'atmosfera globale si è spostata da deflazionistica a inflazionistica.
Tutto questo per dirvi che farò del mio meglio per far sì che il 2024 sia un “buon anno”, lo preferisco, rispetto ad augurarlo, perché non è una cosa che arriva da sé, spontaneamente o che cade dal cielo.
Gentile Alieno. Spero di riuscire a rendere il 2024 un buon anno, almeno per le persone a me più vicine.
Le auguro la medesima cosa.
A presto